Pochi giorni di tempo e una scadenza improrogabile: l’Uefa aspetterà al massimo entro il 10 luglio per ottenere non la semplice appendice della convenzione, ma un documento ex novo che garantisca l’uso dello stadio San Paolo per un anno intero. Le rassicurazioni offerte a più riprese, anche di recente, dal sindaco De Magistris sono al momento in forte dubbio: il tira e molla tra istituzioni cittadine e società di calcio ha evidentemente stancato anche l’Uefa, non più disposta a soluzioni temporanee, ignare delle norme di legge. I tifosi a questo punto tremano perché il rischio che l’inizio della stagione della squadra di Benitez avvenga lontano da Napoli appare quanto mai concreto. A fine agosto in palio per gli azzurri c’è la qualificazione ai gironi di Champions che vale almeno 20 milioni di euro. In caso non dovesse trovarsi la soluzione tra comune e club il Napoli sarebbe costretto ad affrontare il preliminare nello stadio alternativo, individuato nei carteggi già nei mesi scorsi. Il Barbera di Palermo diverrebbe così lo stadio reale, in luogo di quello sempre più virtuale di Fuorigrotta.
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